L’Eresia Autonomista
Proposta per un Giusto Autonomismo Toscano
Il Comitato Libertà Toscana propone il proprio progetto di Toscana Autonoma ponendosi oltre il travagliato dibattito sull’Autonomia Differenziata.
Non intendiamo perdere tempo nella turbinosa e infruttifera discussione sui presunti difetti della così detta legge Calderoli, ma bensì andare oltre e portare avanti la nostra idea di autonomismo come unica soluzione alla obsoleta e insufficiente politica centralista di Roma.
In sintesi, siamo contrari alla politica degli sprechi di denaro pubblico: pensiamo che le comunità siano in grado di amministrare se stesse nell’interesse collettivo, con coscienza e competenza; siamo contrari alle imposizioni impopolari che vengono dall’alto: le comunità sanno cosa è giusto per loro, al contrario di chi vive lontano e nell’alto dei palazzi di potere, per conoscere realtà e bisogni dei Cittadini che vivono in qualunque territorio con le proprie specificità.
Ogni Comunità è un bacino di competenze e di esperienze capaci di affrontare responsabilmente i problemi locali con efficacia e costi ridotti.
È però necessario un cambiamento di mentalità, dobbiamo abbandonare il blocco culturale di aspettare le soluzioni dall’alto, è necessario rimboccarsi le maniche e impegnarsi per il bene di tutti i toscani di nascita e di adozione.
Siamo convinti che che la Toscana sia perfettamente in grado, attraverso l’Autonomia e contrariamente all’immobilismo centralista, di migliorare i propri servizi essenziali verso i Cittadini, di sviluppare la propria economia, tutelare la sicurezza, la sanità territoriale, l’ambiente e l’enorme patrimonio culturale.
Per far questo è però necessario modificare lo Statuto Regionale trasferendo più competenze ai Comuni e creando concreti meccanismi di controllo popolare per mezzo di Assemblee Cittadine per allontanare derive di potere partitocratico; indirizziamo la via verso un’autonomia diffusa secondo il principio inderogabile di sussidiarietà, allo scopo di escludere un presumibile centralismo in forma ridotta.
Quindi non vogliamo una Toscana “Firenze-centrica”, ma piuttosto una Toscana edificata dal basso, da ogni città, paese, borgo, rione cittadino. Questa forma di Autonomia porterà a responsabilizzare i Cittadini coinvolti direttamente alla partecipazione attraverso la democrazia diretta, migliorando finalmente la società e il senso civico di tutti.
Per questa nostra visione di una Toscana moderna e competitiva, vogliamo con determinazione imbracciare la Costituzione Italiana che riconosce e promuove le autonomie locali, chiedendo le 23 materie consentite.
Articolo 117 della Costituzione Italiana, le 23 materie consentite alle Regioni a Statuto Ordinario:
– rapporti internazionali e con l’Unione Europea delle Regioni;
– commercio con l’estero;
– istruzione, salvo l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell’istruzione e della formazione professionale;
– norme generali sull’Istruzione;
– tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali;
– professioni;
– tutela e sicurezza del lavoro;
– ricerca scientifica e tecnologia e sostegno all’innovazione per i settori produttivi;
– tutela della salute;
– alimentazione;
– ordinamento sportivo;
– protezione civile;
– governo del territorio;
– porti e aeroporti civili;
– grandi reti di trasporto e di navigazione;
– ordinamento della comunicazione;
– produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia;
– previdenza complementare e integrativa;
– coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
– valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali;
– casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;
– enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale;
– organizzazione della giustizia di Pace