La fatturazione elettronica è un concentrato di tutto ciò che, secondo noi, è una mentalità bacata, diffidente verso chi lavora, pensata solo nell’interesse di uno stato centrale che è sempre di più un “Grande Fratello”.
La mentalità
La fatturazione elettronica (FE) rappresenta il concentrato della mentalità che ha sempre contraddistinto lo stato italiano nel corso della sua storia: la presunzione che il cittadino abbia sempre torto.
Come ha sottolineato in un suo intervento alla Camera l’on. Galeazzo Bignami, davanti al cittadino che deve fatturare, lo stato parte dalla presunzione della volontà di evadere, ossia di colpevolezza. Bignami, magari, dovrebbe essere più conseguente e abbandonare il suo partito (Forza Italia), che è stato uno dei movimenti che ha avuto storicamente le maggiori responsabilità, negli ultimi venticinque anni, nel conservare questo stato centralista e questa mentalità autoritaria (forte con i deboli ma ovviamente debole con i forti).
Per noi di CLT questo è uno dei temi centrali: per lo stato italiano siamo sudditi, non cittadini. E’ sempre stato così ed è ancora sostanzialmente così, quando dobbiamo recarci all’Agenzia delle Entrate a registrare un contratto, all’anagrafe a fare un documento, in ospedale per le analisi o un ricovero, all’università, a scuola, al centro per l’impiego, più o meno ovunque.
La fatturazione elettronica, in attuazione della direttiva 2010/45/UE, poteva fare eccezione? Non c’era da aspettarselo.
Sempre connessi al servizio dello SDI
Senza entrare in tutti i dettagli tecnici, lo stato italiano ha pensato il sistema centralizzato SDI (Sistema Di Interscambio) unicamente per avere certezza di riscuotere l’IVA. Poco gli importa delle difficoltà, dell’applicabilità pratica del sistema per chi lavora, per tutti i diversi tipi di lavoro, di concetto o pratici che siano. Per un primo periodo di sei mesi (ripensato in fretta e furia), cioè fino al 30/06/19 si potranno ancora emettere fatture entro i consueti termini del periodo IVA. Dopo, ogni fattura andrà emessa entro e non oltre 10 giorni. Questo vuol dire anche durante ferie natalizie o estive, cioè dovremo essere sempre connessi per emettere la fattura in tempo utile. Il solo mezzo valido è l’SDI, non sarà valida né PEC né mail né altro.
Lettura
La FE è in formato XML non facile da scrivere, tanto meno da leggere. Occorrono dei software che aiutino a gestire questa nuova modalità di fatturazione. Un costo in più.
Siamo rimasti sorpresi nel vedere che le associazioni degli artigiani e dei piccoli imprenditori si siano rivelate molto più solerti nel vendere servizi aggiuntivi ai propri associati, piuttosto che nel lottare per una applicazione più graduale o più saggia della nuova fatturazione elettronica.
Bolli
Inutile dire chi i bolli, assurda gabella aggiuntiva che non ha alcun senso logico e serve solo a prendere comunque un po’ di soldi alle categorie in esenzione IVA, rimangono, solo che diventano digitali. Lo stato italiano si fa pagare ancora per qualcosa che non stampa più. Nella maggior parte degli stati europei la marca da bollo non esiste e, dove esiste è una cifra molto bassa. Ma chiudiamo qui la considerazione sulle marche da bollo, che ci porterebbe altrove.
Fatture sbagliate o false
Eccoci all’acqua, si dice in Toscana. Il destinatario non potrà mai rifiutare una fattura trasmessa dall’SDI. Ci dobbiamo dunque attivare per richiedere una nota di credito (sempre da inviare tramite SDI) all’emittente. Dobbiamo pensarci da soli ed entro 30 giorni deve arrivare la nota di credito, altrimenti dobbiamo emettere una autonota di credito (cos’è, quante ne avete incontrate nella vita?).
Il sistema non prende in considerazione la parte civilistica, ma solo l’IVA (come s’era detto). La procedura di contestazione delle fatture false è molto complicata. Ci sarà chi ne approfitta, attenzione! Risposta dello stato: vedetevela tra di voi, io l’IVA la voglio. Se non si attiva una procedura entro 30 giorni scatta la sanzione, come minimo euro 250. Stessa cosa per la fattura errata, dobbiamo chiedere noi nota di credito e fattura corretta.
E’ veramente imbarazzante che ai CITTADINI e alle IMPRESE non sia stato riconosciuto un fondamentale diritto di rifiutare un documento sbagliato (o magari falso), cosa che invece è consentita alle pubbliche amministrazioni, che possono ovviamente rifiutare le fatture!
Che speranze abbiamo di vedere le cose andare meglio?
Vorremmo che tutti coloro che hanno ideato e deciso questo sistema, fossero obbligati a campare, per un po’, di fatture emesse con esso. Forse allora vedremmo qualche correzione di buon senso!
Immaginiamo come potranno fatturare piccoli agricoltori e allevatori, artigiani ed edili, altri operatori o tecnici in genere, specie quelli di una certa età. Immaginiamo chi non ha una buona connessione, chi ha un guasto per alcuni giorni, chi è in ritardo nel pagamento di una bolletta anche solo per un disguido e non può riconnettersi a volte per un mese, chi si trova disarmato di fronte all’ottusità dello stato italiano, che tende la mano per strattonare e non per aiutare chi lavora.
Chi ascolterà? Chi aiuterà? Chi correggerà queste norme? Nessuno degli attuali partiti centralisti, potete starne certi.
Saremo sempre contro il Grande Fratello
In ultimo, come Comitato Libertà Toscana, dobbiamo criticare frontalmente l’esistenza di un solo SDI centralizzato, che accumula così tante informazioni, e così dettagliate, su tutto ciò che le imprese comprano e vendono (a tutti i cittadini). La custodia sicura e la protezione della riservatezza di questi dati sarà in mano a quelle autorità centraliste e autoritarie che hanno imposto queste e altre modalità vessatorie.
Non siamo d’accordo. Non ci possiamo rassegnare.
CLT si impegna per una diversa mentalità. Vogliamo anche nella fatturazione elettronica, una attuazione attraverso istituzioni più vicine, più accessibili, più prossime, più chiaramente al servizio dei cittadini, che si interessino con preoccupazione sincera di facilitare i cittadini nel loro lavoro e in ogni tipo di adempimento fiscale.