Il Comitato Libertà Toscana è contrario a ogni guerra, ribadendo il proprio impegno attivo per la pace universale, secondo quanto sancito nei propri principi e nel proprio statuto.
La Siria è martoriata da ormai sette anni da una serie di interventi internazionali che sono tutti sbagliati e che hanno scatenato e comunque esacerbato la guerra civile e le divisioni geopolitiche in quel territorio.
E’ stato sbagliato, in special modo, da parte dell’Occidente, della Turchia, dei Sauditi e di altri stati petroliferi, finanziare fazioni armate, dalle quali poi ha tratto la propria forza l’ISIS. Contro l’avvento del terrorismo fatto stato del sedicente “Califfato”, poi, solo l’eroica resistenza dei Curdi del Rojava, nel nord della Siria, è riuscita a frappore un minimo e sempre fragile argine.
Quando infine sembrava che le molte guerre scatenatesi in Siria, provocando milioni di morti e di rifugiati, stessero avviandosi a una pur dolorosa ma necessaria conclusione, è arrivata l’invasione turca di Afrin, il cui libero cantone è stato distrutto. La Turchia, peraltro, minaccia anche il libero cantone di Kobane e tutto il Rojava, nel vergognoso silenzio, fra gli altri, dei nostri ignavi alti rappresentanti europei.
Mentre infuriava la distruzione ad opera degli invasori turchi, è arrivata sui media internazionali la denuncia di un altro attacco chimico nella Ghouta, in una enclave di ribelli armati che ancora resistono al governo degli Assad. Invece che pretendere una inchiesta seria su questo ennesimo crimine contrario al diritto internazionale, l’evento viene usato in queste ore da USA, Gran Bretagna, Francia, Arabia Saudita, come scusa per scatenare altri bombardamenti e prolungare il loro interventismo.
Noi diciamo no. Basta con le ingerenze straniere in Siria, a partire dalle nostre.
Esigiamo con forza la tregua immediata su tutti i fronti e, appena ce ne saranno le condizioni, l’apertura dei colloqui fra tutte le parti locali e globali che sono in campo.
Basta distruzioni, basta deportazioni di popolazioni, basta bombardamenti stranieri, basta con l’invasione turca, basta con i tentativi di rovesciare le poche autorità civili e politiche che sono sopravvissute a questi anni di conflitto.
Il governo siriano, le amministrazioni locali del Rojava, le amministrazioni de facto installate dai ribelli siriani nelle poche aree da loro controllate, devono riconoscersi reciprocamente e avviare, se non proprio un dialogo, almeno una politica di coesistenza pacifica.
Firenze, giovedì 12 aprile 2018
Mauro Vaiani
presidente del consiglio direttivo CLT
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