Comitato Libertà Toscana si impegna perché i Toscani non dimentichino le infamie e gli infami della Grande Guerra, quella che fu giustamente chiamata da Benedetto XV la “inutile strage”. Vogliamo promuovere una conoscenza storica di quanto fu crudele, distruttiva, ingiustificata quella prima grande guerra mondiale combattuta con forme industriali di mobilitazione totale. Nella Prima guerra mondiale furono mobilitati oltre 400.000 Toscani e 40.000 vi trovarono la morte. Da quella esperienza rovinosa – occorre ricordarlo? – uscirono autoritarismo (in Italia il fascismo), corruzione, militarismo, colonialismo e infine la rovina di un’altra guerra mondiale.
Giunti ormai quasi al termine delle rievocazioni del centenario dei principali eventi di quell’orribile macello, noi insistiamo a ripetere, contro ogni mistificazione mediatica, quanto quella guerra fu terribile.
Abbiamo criticato le nomenclature democratiche renziane quando hanno tentato di trasformare il centenario in una occasione patriottarda.
Abbiamo condannato i salviniani quando hanno rivendicato l’insopportabile retorica con cui le scuole di stato hanno tentato di imbellettare quegli anni terribili.
Ci opporremo a tutte le forme di celebrazione che pretendano di far apparire la Prima guerra mondiale per qualcosa di diverso da quello che in realtà fu: una guerra terribile, voluta da casa Savoia e dai circoli nazionalisti e irredentisti più estremi, contro la volontà del popolo e del parlamento.
Per questo nostri esponenti hanno duramente criticato la giunta De Mossi di Siena per aver voluto dar corso a una richiesta di AssoArma di far celebrare a Siena un palio straordinario di omaggio al centenario della guerra 1915-1918. Essendo una giunta da poco eletta, pensiamo che essa sia stata colta anche relativamente impreparata di fronte a una richiesta inevitabilmente divisiva e chiaramente strumentale, ma questo non diminuisce in alcun modo la responsabilità di chi la ha avallata (magari nella segreta speranza che le magistrature che governano il palio la lasciassero cadere, non fosse altro che per la sua impraticabilità organizzativa).
Ci appelliamo a chi ha la responsabilità di decidere, perché ci sia saggezza.
Noi di certo non potevamo tacere.
Una coscienza chiara di quanto è stata terribile la guerra è indispensabile per capire il nostro tempo e, ancora di più, per portare Siena, la Toscana, l’Europa e in definitiva tutto il mondo, verso un avanzamento culturale, civile, sociale.
Nella foto il monumento ai caduti di Empoli (fonte).
Questo uno dei post lanciati su Facebook dai nostri attivisti: