La disparità nell’accesso ai servizi sanitari a livello socioeconomico e geografico è stata evidente durante la pandemia.
La mancanza di medici e di sanitari ha aumentato i tempi di attesa creando dei grossi disagi nella popolazione.
La medicina di prossimità deve tornare ad essere il primo Step a cui si rivolge il cittadino. Prevenzione ed educazione a corretti stili di vita. La pandemia ha spinto all’utilizzo di strumenti digitali che si sostituiscono alla visita, al consiglio. Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) vede il suo cavallo di battaglia nell’uso della Telemedicina. Ma la digitalizzazione è disomogenea e frammentaria perfino tra i sanitari. La Telemedicina può essere un importante strumento solo se è utilizzata per arricchire il SSN. Connesso per Comitato Libertà Toscana ha l’analogo nella parola Incluso. Non vuol dire abbandonare al proprio destino il paziente.
Dobbiamo creare una medicina del territorio polifunzionale attraverso il Distretto, a piedi, per tutti. Il Distretto come sede di Poliambulatori (Medico di famiglia, Cardiologo, Dermatologo, Psicologo, Endocrinologo, Dietologo o Dietista e magari anche un ambulatorio di medicina alternativa).
Comitato Libertà Toscana chiede:
1) Poliambulatori nei quartieri. A piedi dal Medico.
2) Telemedicina solo in casi particolari perché la presenza del Medico rincuora, facilita la diagnosi e crea un rapporto di fiducia con il paziente.
3) Associazioni all’interno del Poliambulatorio che sensibilizzano all’esercizio fisico coadiuvati da esperti dell’alimentazione.
4) Il settore pubblico deve trattenere i bravi Medici. Aprire la Facoltà di Medicina a tutti, no al numero chiuso.
5) Aumentare il numero dei Medici/sanitari. Diminuire il numero dei pazienti a carico del Medico di famiglia.
6) Accorciare i tempi di attesa per le prestazioni con l’aiuto della Telemedicina se la prestazione non richiede una visita in presenza.