Erdogan, il dittatore che ha ridotto la Turchia a una unica grande prigione, dopo aver represso e distrutto in patria, ora sta occupando le rovine di Afrin, una città del Rojava, dopo averla distrutta. E noi? La nostra risposta, come cittadini toscani, è quella di esercitare in modo nonviolento un boicottaggio totale, a tempo indeterminato di tutto ciò che è turco.
Nel silenzio assordante della NATO, della UE, delle Nazioni Unite, del Regno Unito, della Russia, di Israele, dell’Iran, dell’Arabia Saudita, dell’alto rappresentante Federica Mogherini (ma di chi?), del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, del governo Gentiloni, la Turchia ha prima invaso, poi distrutto, infine occupato il libero cantone di Afrin, nel Rojava. La resistenza armata dei movimenti curdi non è ovviamente terminata e si protrarrà nel tempo. Noi, come semplici cittadini attivi della Toscana, possiamo dare una mano alla resistenza curda in Rojava e alla resistenza democratica della Lega Democratica dei Popoli (unico partito turco che si oppone all’invasione del Rojava, oltre che alle distruzioni e alle repressioni in patria condotte dal dittatore).
Cosa fare?
Possiamo mandare dei contributi attraverso la Mezzaluna Rossa del Kurdistan, informatevi qui:
https://www.facebook.com/ToscanaKurdistan/
Possiamo fare noi stessi boicottaggio, cancellando i nostri viaggi in Turchia e cercando di dissuadere i nostri amici e conoscenti dall’andare in Turchia.
Infine possiamo stare attenti a questo codice 869, PER NON COMPRARE PIU’ PRODOTTI TURCHI: