Fermiamo le fabbriche, ora

Nella prima serata di sabato 21 marzo, è stata resa nota una riflessione da parte del presidente del nostro partito: “Mi unisco, con umiltà, nella gravità del momento, a quelle istituzioni locali della Toscana che chiedono di fermarsi. Non di fermare le passeggiate, ma le fabbriche e gli uffici.”.

La riflessione di Mauro Vaiani:

In questo momento di emergenza, il nostro mondo civico, ambientalista e autonomista, chiede per la Toscana e, per quanto possiamo capire, per tutti i territori a nord della Toscana:

1) chiusura immediata di tutte le fabbriche, uffici e laboratori, per almeno 15 giorni, con accesso per i lavoratori alla cassa integrazione già prevista dal decreto 18/2020 e per gli imprenditori ad altre forme di compensazione, facendo eccezione solo per i settori produttivi che sono considerati essenziali (acqua, gas, luce, comunicazioni, cibo, salute);
2) formazione di un comitato scientifico indipendente, scelto dai rettori delle università toscane, che riunisca esperti di epidemiologia, profilassi pubblica, medicina del territorio, medicina preventiva, rafforzamento del sistema immunitario, a cui sia dato il potere di COMUNICARE ai cittadini raccomandazioni e stili di vita, a scopo precauzionale, oltre che chiarimenti e indicazioni rispetto alla circolazione di informazioni improvvisate (che non devono essere censurate, ma commentate con serietà);
3) chiusura immediata di tutti i trasporti pubblici collettivi (navi, traghetti, treni, aerei, bus, tram e quant’altro), con organizzazione di servizi personalizzati per i lavoratori dei servizi essenziali che devono recarsi quotidianamente al lavoro e che non dispongano di mezzi propri;
4) mantenere con chiarezza il diritto delle persone a fare camminate solitarie nel proprio vicinato, senza terrorismo e senza isterismi;
5) pieno sostegno, anche finanziario, ai sindaci perché possano prendere, nel loro territorio e nei loro comuni, provvedimenti adeguati ed eventualmente diversificati.