Toscani, svegliatevi! Sono ormai anni che le elite al potere in Toscana promettono il fermo al consumo di suolo. Ci hanno fatto campagne elettorali. Si ricandidano e qualche volta vengono rieletti, sulla base di questa promessa. Peccato che, semplicemente, non la stiano mantenendo.
In più, in una regione che ha un estremo bisogno del completamento di tante piccole opere e del recupero di tanti spazi edificati e abbandonati, invece di provvedere a ciò che viene lasciato a mezzo, oppure abbandonato, ci stanno nuovamente imponendo, dall’alto, da altrove, senza riguardo per le popolazioni locali, nuove grandi opere. Come è possibile andare avanti così? Fioccano i miliardi di Euro per le grandi opere e non si trovano risorse per il completamento delle piccole?
Nessuno ci ha ancora spiegato come verranno restituiti all’equilibrio naturale i territori consumati da opere esagerate come, per esempio, la nuova Scuola Marescialli, le terze corsie delle autostrade, o la moltiplicazione di condomini dormitorio nelle periferie di Firenze, Pisa, Cascina, Livorno, Prato.
Nessuno, allo stesso tempo, si sta impegnando per il completamento delle piccole opere attese da decenni, come, per esempio, il nuovo ponte di Signa, il nuovo ponte di Capalle, il superamento della strozzatura della direttissima al Soccorso di Prato, il raddoppio delle ferrovie toscane che sono ancora su un solo binario, il completamento delle reti fognarie per salvare il mare toscano, il raddoppio dell’Aurelia giù in Maremma.
Come facciamo a fidarci di questa classe dirigente? Che credibilità hanno queste persone che ci propongono di costruire un nuovo aeroporto intercontinentale nella Piana di Firenze-Prato-Pistoia, mentre da decenni hanno commesso errori su errori nella gestione dell’aeroporto intercontinentale che la Toscana ha già a Pisa?
Quelli che si riuniscono domani, lunedì 7 maggio, a Firenze per dire “sì” al masterplan 2014 del nuovo aeroporto Vespucci (nella foto, proveniente da questa fonte ministeriale), ci paiono totalmente disconnessi dai problemi del nostro territorio e della nostra gente.
Essi sono totalmente elusivi su come e dove si potrebbe risarcire il grande consumo di suolo che essi imporrebbero a una Piana che è già ai limiti dell’equilibrio ecologico.
A loro mandiamo, con umiltà ma con fermezza, un invito a uscire da quello che a noi pare un vicolo cieco.
A tutti i Toscani un appello: forza, rialziamoci e ribelliamoci. E’ evidente che siamo governati da elite che non hanno a cuore il futuro della Toscana, come casa di tutti i Toscani.