Era una idea su cui insisteva da tempo Adriano Chini e infine si è realizzata: salire sul piazzale di Monte Morello e da lì mandare un messaggio chiaro in favore del parco della Piana. Da lassù, infatti, subito dopo il tramonto, man mano che si accendono le luci, si comprende meglio l’intensità dell’antropizzazione della piana fiorentina e la necessità di prendere delle contromisure, in particolare salvando la piccola striscia scura ancora libera, quella che dovrebbe ospitare il futuro parco della Piana.
Il raduno si è realizzato stasera, con un centinaio di presenti, grazie soprattutto all’impegno degli attivisti di Fare Città di Campi Bisenzio, dei comitati per la salute della piana, degli esponenti di Sinistra Italiana (sempre presente il consigliere comunale fiorentino Tommaso Grassi). Noi di CLT eravamo presenti con la nostra bandiera toscana, quella ispirata alla “bella insegna” di Ugo di Toscana.
Il presidio si è tenuto dalle 17 alle 20 di oggi, domenica 15 ottobre 2017.
Hanno parlato:
- Adriano Chini, presidente di Fare Città (Campi Bisenzio)
- Gianfranco Ciulli, dei comitati anti-aeroporto
- Alessio Biagioli, sindaco di Calenzano
- Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino
- Tommaso Fattori, consigliere regionale toscano (Sinistra Italiana)
Si è ragionato su come si sarebbe dovuto da tempo migliorare e modificare il piccolo aeroporto cittadino di Firenze, migliorare le connessioni di tutta la Toscana con l’aeroporto di Pisa, rivedere e ridurre tutte le pretese di ulteriore cementificazione della piana. Tutti gli oratori hanno sottolineato come il governo centrale sia il principale responsabile di una serie di forzature per portare avanti la costruzione di un intero nuovo aeroporto proprio nell’ultima striscia della piana fiorentina che è rimasta libera dall’antropizzazione.
Nuovo aeroporto che comunque, se potesse mai essere realizzato, nonostante tutte le immense contraddizioni che esso reca con sé, non sarebbe pronto prima di un decennio, cioè in un tempo piuttosto remoto, considerando i cambiamenti che sono imminenti anche per il trasporto aereo, per rendere anch’esso più sostenibile. Nel frattempo la Piana e la Toscana forse si accontenterebbero anche di miglioramenti meno invasivi del territorio, ma di più facile e rapida messa in pratica.
La Piana è un cuore pulsante dell’economia e della società toscana, ma premere ulteriore il pedale sulla sua cementificazione potrebbe avere delle conseguenze drammatiche sulla sua futura abitabilità.
L’incontro si è concluso con un brindisi improvvisato per strada, per il sì al parco della piana, un progetto che potrebbe mitigare alcune delle contraddizioni e delle esagerazioni che hanno consumato il territorio della Piana.
Maggiori informazioni saranno pubblicate da Bisenzio Sette, l’unica testata giornalistica che era presente al presidio.