Scandalosa sentenza centralista della Corte Costituzionale.
La Corte Costituzionale ha bocciato la legge regionale toscana, approvata nel 2019, per incentivare l’utilizzo di prodotti a chilometro zero nelle mense scolastiche, accogliendo un ricorso della presidenza del consiglio dei ministri
Con la seguente motivazione:
“…disposizioni recanti un titolo preferenziale per l’utilizzo di prodotti agricoli di origine regionale non solo non favoriscono la concorrenza, ma chiaramente la alterano […]La legge impugnata non prevedrebbe alcun sistema di calcolo delle emissioni generate dal trasporto dei generi alimentari, indicando come unico criterio selettivo l’origine regionale dei prodotti. Il che si tradurrebbe in un ingiustificato e sproporzionato ostacolo all’immissione nel mercato toscano della refezione collettiva scolastica dei prodotti provenienti da altre aree dell’intero territorio dell’Unione europea”
è stata giudicata incostituzionale la legge n.75 del 10/12/19, ovvero della “filiera corta per le mense scolastiche” (vedi B.U.R.T. del 13/12/2019 https://www.consiglio.regione.toscana.it/upload/pdl/2019/pdl398_burt.pdf).
E’ chiaro a tutti che la filiera corta su territorio toscano comporta minori emissioni per il trasporto dei generi alimentari.
La sentenza è cavillosa e trova un pretesto qualsiasi per affossare una legge che favorisce i prodotti locali, l’ambiente, il controllo della qualità, una drastica riduzione emissioni di scarichi nell’ambiente per trasportare tonnellate di alimenti nell’arco dell’anno.
Quelle dei prodotti locali per le refezioni scolastiche toscane è una delle migliori leggi della Regione Toscana.
Un vero e proprio sabotaggio che dimostra ancor più decisamente il volto arrogante e sprezzante del governo italiano nei confronti delle realtà locali, della loro autonomia, della possibilità e volontà di autogovernarsi.