RIGASSIFICATORE PIOMBINO.
UNA QUESTIONE IN SOSPESO
Buongiorno Toscana
Smaltito l’iter burocratico che serve solo a far perdere del tempo il Cdx andrà a formare il nuovo governo.
Sperando che non passino molto tempo a litigare per spartirsi i ministeri con i sottosegretari, ci sono delle questioni aperte da risolvere con urgenza. Come l’autunno caldo (non per via delle temperature) con il problema gas ed energia, il caro bollette, il costo della vita sempre in aumenta, la guerra in Ucraina , la sanità.
In questo momento c’è un problema che a noi Toscani sta a cuore ed è legato al gas e tutto ciò che ne consegue. IL RIGASSIFICATORE DI PIOMBINO.
Ora bisogna capire cosa vorrà fare la premier in pectore con il prossimo governo.
Durante la campagna elettorale ha sempre detto di essere favorevole all’opera che reputa di vitale importanza, concetto poi ribadito dai suoi colonnelli, ma avversato dal sindaco di Piombino che guarda caso è dello stesso partito della Meloni, e con lui tutta la città.
La maggior parte dei politici è favorevole al rigassificatore, pur dimostrando di non sapere a cosa serva, (Ronzulli) e tirano fuori la sindrome NIMBY.
Non nel mio giardino. Il problema è che nessuno di loro ha il giardino a Piombino.
Il commissario nominato dal governo Eugenio Giani non sta assolvendo al suo compito come dovrebbe fare un funzionario pubblico, non ha richiesto una Valutazione comparativa sull’impatto ambientale, come invece il D.Lgs 152/2006 richiedeva, e questa è una gravissima mancanza. Ha raggirato questa essenziale documentazione con la scusa della procedura d’urgenza, delegando al privato di decidere per la cittadinanza, svuotando di senso il compito di un’amministrazione o di un ruolo pubblico, ovvero fare il bene della collettività.
A tutti quelli che parlano poi (senza cognizioni di sorta) di sindrome Nimby dovrebbero sapere che un rigassificatore va posizionato in mare aperto a oltre 8 km dalla costa e NON NEL PORTO.
Se si guarda la cartina (molto intuitiva) postata sotto 👇 si nota la POSIZIONE DEL Rigassificatore.
Si nota un’area centrale di INTERDIZIONE TOTALE che prende parte del porto, e un’area ancora più grande di LIMITAZIONE che prende tutto il porto e parte della città.
Poi c’è una terza area con un raggio ancora più vasto denominata zona di PREAVVISO che dovrebbe funzionare come zona di sicurezza e prende buona parte della città.
Insomma per sopperire ai danni fatti dalle sanzioni alla Russia, che non solo non hanno avuto effetti alcuni sul conflitto ma hanno solo colpito il popolo italiano, si mette in ginocchio una città. Si rischia di compromettere le aziende che si stanno o sono già insediate sulle nuove banchine del porto, che a questo punto potrebbero rivedere i loro piani di investimento, con evidenti danni all’economia locale.
Il governo dei peggiori e per lui il commissario Giani, non ha tenuto conto delle numerose voci di protesta, a partire dal consiglio comunale, da parte dei comitati di quartiere, delle associazione ambientaliste e da partiti come CLT, Comitato Libertà Toscana, sempre attento ai problemi del territorio.
Non ha neppure tenuto conto dell’allarme lanciato dagli esperti del WWF sull’inquinamento del fondo marino per gli effetti del rilascio del cloro e di eventuali altre sostanze nel ciclo produttivo del rigassificatore.
Riteniamo pertanto doveroso chiederne le dimissioni, confidando che il nuovo governo nomini un vero funzionario pubblico, attento a valutare con cura gli impatti sulla Toscana e sul bene comune, compreso il costo dell’energia che a dispetto degli slogan propinati, aumenterà con il ricorso al rigassificatore.
Chi è attento alla Toscana e alla popolazione che vi risiede, valuti bene da che parte stare.
Michele Novelli, in collaborazione con Elisabetta Menchetti